[archiattack] 2013

Roberto Cavalli
"Mi piace l’idea che le azioni e i pensieri siano senza fine.
Avere coscienza che il futuro arriva sempre e che porterà con sé frammenti di un passato colmo e non banale, mi rende sereno.
Poi ti vedo, sei vicino a me ,e il tempo si ferma.
E il futuro che sempre arriva si fa infinito splendido presente."
Classe 1971, mi avvicino all'arte a vent'anni. La scultura è il mio primo strumento d'espressione: scarti di ferramenta assemblati a materiali vari si trasformano (nelle mie mani) in composizioni postmoderne che trasmettono con la loro decadenza, imperfezione e solitudine, l'occhio critico dell'artista verso un presente tanto avanzato quanto indifferente. Una riflessione che prosegue nel corso degli anni, privilegiando di volta in volta nuove forme d'arte, fino all'approdo definitivo alla fotografia. Il mezzo per eccellenza che mi permette di fermare istanti di vita quotidiana esaltandone l'essenza: la calda intensità di uno sguardo, la triste desolazione di un'architettura, l'ironia amara di un cartellone pubblicitario, il “gioco” quasi surrealista di progetti, come il recente “Passages”. In parallelo lavoro a una ricerca continua di nuovi materiali e tecniche di stampa, come ad esempio le opere su carta fotografica, le stampe su Dibond e Plexiglass, su Tela o Carta Cotone, sino a lavori più complessi come i recenti Lightbox retroilluminati.


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