Christine IX nasce come one girl band: la frontwoman degli Shotgun Babies decide di condividere attraverso un progetto solista ciò che ha tenuto nel cassetto per anni o che recentemente ha sperimentato. Inizialmente suona da sola, con loopstation, poi assembla una live band che la accompagni nelle performance (componenti fissi: Andrea Benegiamo alla batteria, Gabriele Gallucci alla chitarra, Salvatore Zullino al basso, Christine IX voce e chitarra). Dopo l’uscita del
primo singolo, con relativo videoclip, “Black Corolla”, ha appena registrato l’album, per il quale ha ottenuto un finanziamento collettivo sul sito di crowdfunding Musicraiser, raggiungengo il 118%della soglia prefissata.
Christine IX si avvicina alla chitarra nel 1994 e prosegue il suo apprendimento da naif. Dal 1999 è attiva, come cantante e musicista, in diverse formazioni. Nel 2007 fonda la band di inediti Shotgun Babies, con la quale realizza un ep, due album e svariate compilation, e ha l’opportunità di suonare in giro per l’Italia, fra locali, teatri, strade e castelli, da Lecce a Brescia, anche da spalla a nomiillustri, come Tides From Nebula, Giorgio Canali, Il Santo Niente, Assalti Frontali,AldoTagliapietra (Le Orme). La band vanta una collaborazione con Lydia Lunch, l’americana regina della no wave, che ha appositamente scritto, cantato e recitato un testo all’interno dell’ultimo album, “Private Games”. Gli Shotgun Babies sono presenti nel libro “Le ragazze del rock”, della giornalista di “ Alias” (“ Il Manifesto”) Jessica Dainese.
In solitaria, Christine ha collaborato con la scrittrice Loredana De Vitis e, poi, con il poeta Gianluca Conte nella creazione di performance letterarie e musicali. Con quest'ultimo si è cimentata nellalettura musicata di Dante. Crea musica, inoltre, con Vincenzo Pavese degli Hate Inc. nel progetto Choke In Mirrors: un rock abrasivo e compatto, che, in un filo diretto tra Roma e Lecce, ha dato vita a un ep omonimo.
L' ALBUM :
“CAN I FRAME THE BLUE?”
Da un amore viscerale nasce CHRISTINE IX, il progetto solista di Christine delle Shotgun Babies.
Se la musica fa male come la prima volta, funziona. La conoscenza è una conquista, la bellezza un dono.
Christine IX vaga dentro e fuori. Un piccolo taglio alla membrana, un ritaglio nella cornice, solo uno spazio per spiare tutto il dolore del mondo. Compone da sola, per passarci attraverso. Così può far male. E provare dolore. Sentire. Vivere di questo blue, che in inglese non è solo un colore, ma anche un umore tanto saturnino quanto prolifico e necessario all’atto creativo, come la storia del blues insegna.
“Can I Frame The Blue?” raccoglie dieci anni di composizioni, più o meno recenti. L’urgenza creativa assume spesso le forme più svariate, seppur coerenti con lo stile personale.
Musica, testi e produzione artistica dell’album sono di Christine IX, la produzione esecutiva è una co-produzione tra l’autrice e i sostenitori di un crowdfunding.
La registrazione di voci e batteria, il missaggio e il mastering sono a cura di Angelo Emanuele Buccolieri. Parte della registrazione è opera di Christine, che ha curato anche foto e grafica del booklet, eccetto la copertina, che è opera dell’artista Silvia Karamazov.
Christine ha cantato e suonato la chitarra in ogni brano, ha suonato il basso in “Black Corolla”, “1999”, “Glow In The Wild”, “I Love Life So Much I Want To Die”, “Diorama” e “Para Lies”, il piano su “Black Corolla”, l’armonica e le tastiere su “Para Lies”.
Hanno registrato nell’album:
Andrea Benegiamo, batteria su tutti i brani, eccetto “Black Corolla” Katia Di Giulio, violino su “Diorama” Gabriele Gallucci, assolo di chitarra su “Diorama”; chitarra su tutte le altre canzoni, eccetto “Black Corolla” Luca Greco, batteria su “Black Corolla” Salvatore Zullino, basso su “You Are Not Me”, “Visions And Spells”, “Until I Die” e “Diorama”
Dicono dell'album in uscita:
- 'Colonna sonora ideale per i film dalle atmosfere dark e surreali del maestro Tim Burton (...) Se dovessi esprimere un giudizio definitivo sul primo lavoro della bravissima Christine IX, userei semplicemente due aggettivi: coraggioso, in quanto non è da tutti proporre un lavoro del genere in Italia, l'altro aggettivo che userei è eccellente' (Francesco Recchia, Rockit)
- 'Fosse stato prodotto all'estero, avrebbe già sfiorato alte vette' (Dafne D'Angelo, Tuttorock)