bacheca

§

clicca mi piace per rimanere in contatto!

Calendario degli eventi culturali
di Benevento e dintorni.

il primo ad essere aggiornato direttamente dai promotori degli eventi.

invia il tuo evento!come funziona

Back aprile 2015 Next

musica

teatro

cinema

mostre

altro

0 0 0 1mer 2gio 3ven 4sab
5dom 6lun 7mar 8mer 9gio 10ven 11sab
12dom 13lun 14mar 15mer 16gio
Fede'n Marlen, LIVE @ Circolo Virtuoso Bukó
Image

Federica Ottombrino e Marilena Vitale, due ragazze napoletane che si incontrano e scoprono un mondo in comune, insieme possono creare canzoni e dare respiro alle loro emozioni, inizia così un percorso musicale che li porterà a questo disco “Stalattiti” e alla nascita di una storia artistica : Fede’n’Marlen.

Aprendo il loro bagaglio di influenze sonore e formazione musicale scoviamo la musica d’autore, i cantautori sudamericani, magici come Caetano Veloso, Adriana Calcanhotto, Jorge Drexler, l’antica e saggia canzone napoletana, l’amore per gli strumenti acustici e tradizionali, la voglia di parlare ad un mondo che sembra sfuggire alla teoria dell’amore, della bellezza delle cose, della passione per la vita, Fede’n’Marlen lo raccontano, ne sottolineano le emozioni, ne tracciano un percorso che attraverso musiche e testi vogliono riconquistare la gioia di vivere, di appartenere ad una terra madre e fertile di energia positiva.
Il disco è un piccolo percorso dell’anima, fotografie che raccontano storie che sudano amore, incertezze, domande del cuore, si confrontano con un mondo che velocemente vorrebbe cancellare ogni emozione mentre le canzoni le fermano e le mettono in musica, sono scritte nei testi, vivono nelle voci , nelle chitarre , nella fisarmonica e nei suoni viscerali e sinceri, per entrare nella pelle del sogno in cui vivono da un anno.

Tanti concerti, tanti palchi, a volte condivisi con Cesare Basile, Cristina Donà ed altri grandi artisti. La dimensione “live” è quella dove la magia della musica diventa la voce naturale delle due artiste.
Sei canzoni, sei viaggi musicali senza tempo, sei poesie moderne, sei testimonianze sonore che forse vogliono alla fine solo parlare alle persone accarezzandole per non farle sentire sole…

“Stalattiti” il nuovo disco di Fede’n’ Marlen.

Marilena Vitale : voce, chitarra
Federica Ottombrino : voce, fisarmonica, chitarra

Giovedì 16 Aprile 2015
Start h 21:30

Circolo Virtuoso Bukó
Via Stanislao Bologna 30
82100 - Benevento (BN)

Circolo Virtuoso Bukó

inizio alle 21:30
17ven
BUKOWSKI. A NIGHT WITH HANK di D. Francesco Nikzad diretto e interpretato da Roberto Galano produzione TeatrodeiLimoni
Image

VENERDI'17aprile
SABATO 18 aprile
Ore 21:00
ritorna MAGNIFICO TEATRO con l'ottavo appuntamento della stagione

BUKOWSKI. A NIGHT WITH HANK
di D. Francesco Nikzad
diretto e interpretato da Roberto Galano
produzione TeatrodeiLimoni

Io non sono Bukowski. Charles non era Bukowski. E nessuno sarà mai Bukowski. C’è qualcosa nascosto, protetto dai litri di alcol che marciscono nel fegato, dalle scopate, dalle perversioni e l’odio per una mondo pieno di figli di puttana. Qualcosa di così puro che può appartenere solo a un angelo. Ma gli angeli non esistono, e se esistono hanno le ali di carta che si bagnano alla prima goccia di pioggia. Esiste, invece, una notte che divide il mito dello scrittore dal fragile ubriacone perdente. Una notte sola. Soltanto lui e il suo piccolo uccello azzurro nel cuore. Una notte con Hank.
Quello portato in scena dal Teatro dei Limoni non è una lettura di Bukowski né un collage dei suoi scritti. Si tratta di un testo inedito. Nikzad ipotizza una notte, in cui succede qualcosa di particolare nella vita dello scrittore. Qualcosa che lui non ha mai raccontato. Una sua presa di coscienza.
Un lavoro di ricerca e studio che, partito nel settembre del 2011, è approdato al suo debutto nazionale a Foggia nell’aprile del 2012 ed ha vinto il premio "Miglior testo" al Festival Voci dell'Anima 2013.
INFO E PRENOTAZIONI: 349 6789692
Magnifico Visbaal
via Cupa Ponticelli,16/18 Benevento

Magnifico Visbaal Spazio Culturale

inizio alle 21:00
18sab
Modo Secondo - Valentina Abbruzzese/Massimo Varchione
Image

Sabato, 18 aprile 2015, dalle ore 18.30, presso la galleria Arte/Studio di Mario Lanzione, in via Sant’Agostino 15, a Benevento, si terrà il concerto di esordio del duo “Modo Secondo”, composto da Valentina Abbruzzese (voci) e Massimo Varchione (elettronica), in occasione della chiusura della mostra “nascondere, origini”, di Gianmarco Biele, Andrea Bolognino, Vito Chianca, Vincenzo D’Argenio, Alessandra Donnarumma, Antonio Spagnoletti Cirocco, a cura di Mario Francesco Simeone.

"Modo Secondo" è l'incontro, troppo a lungo rimandato, di due mondi musicali vicini e distanti, incredibilmente simili eppure profondamente diversi. Le mille voci viscerali di Valentina Abbruzzese si incontrano con l'elettronica umorale e cruda di Massimo Varchione. Due realtà alla ricerca di un possibile punto d'incontro, fatto di gioco e comunicazione.

Valentina Abbruzzese, dopo aver completato il triennio in Canto Jazz, ha conseguito il diploma in Composizione con mezzi elettroacustici, al Conservatorio di Musica "Nicola Sala", a Benevento. Si è confrontata con ampi linguaggi sonori, dal jazz alla bossanova, fino a nuovi scenari performativi. È attualmente docente di canto moderno all'Accademia di Musica "Lizard", nella sede di Benevento, e si esibisce in diverse formazioni jazz e sperimentali, tra cui l'Orchestra Elettroacustica dell'Officina di Arti Soniche di Napoli, il quartetto "In ascolto", il trio "Trioso", il duo "Un Deux", e in duo voce e pianoforte.

Massimo Varchione ha conseguito il diploma in Composizione al Conservatorio di Musica “Nicola Sala” di Benevento. Attualmente, studia Musica Elettronica al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli. Ha scritto musiche per il teatro, per cortometraggi, per ensemble e per solisti. Dal 2014, con Davide Palmentiero e Giuseppe Pisano, ha dato vita al progetto "Improvviso", un trio che si dedica all'improvvisazione con il mezzo elettroacustico. Nello stesso anno, ha formato, con Valentina Abbruzzese, Alessandra Ruggiero e Agostino Napolitano, un quartetto con il quale prosegue la sua ricerca sulla commistione tra strumenti acustici ed elettronica. Fa parte dell'Orchestra Elettroacustica dell'Officina di Arti Soniche di Napoli.

Arte/Studio Gallery

inizio alle 18:30

BUKOWSKI. A NIGHT WITH HANK di D. Francesco Nikzad diretto e interpretato da Roberto Galano produzione TeatrodeiLimoni
Image

VENERDI'17aprile
SABATO 18 aprile
Ore 21:00
ritorna MAGNIFICO TEATRO con l'ottavo appuntamento della stagione

BUKOWSKI. A NIGHT WITH HANK
di D. Francesco Nikzad
diretto e interpretato da Roberto Galano
produzione TeatrodeiLimoni

Io non sono Bukowski. Charles non era Bukowski. E nessuno sarà mai Bukowski. C’è qualcosa nascosto, protetto dai litri di alcol che marciscono nel fegato, dalle scopate, dalle perversioni e l’odio per una mondo pieno di figli di puttana. Qualcosa di così puro che può appartenere solo a un angelo. Ma gli angeli non esistono, e se esistono hanno le ali di carta che si bagnano alla prima goccia di pioggia. Esiste, invece, una notte che divide il mito dello scrittore dal fragile ubriacone perdente. Una notte sola. Soltanto lui e il suo piccolo uccello azzurro nel cuore. Una notte con Hank.
Quello portato in scena dal Teatro dei Limoni non è una lettura di Bukowski né un collage dei suoi scritti. Si tratta di un testo inedito. Nikzad ipotizza una notte, in cui succede qualcosa di particolare nella vita dello scrittore. Qualcosa che lui non ha mai raccontato. Una sua presa di coscienza.
Un lavoro di ricerca e studio che, partito nel settembre del 2011, è approdato al suo debutto nazionale a Foggia nell’aprile del 2012 ed ha vinto il premio "Miglior testo" al Festival Voci dell'Anima 2013.
INFO E PRENOTAZIONI: 349 6789692
Magnifico Visbaal
via Cupa Ponticelli,16/18 Benevento

Magnifico Visbaal Spazio Culturale

inizio alle 21:00

LA RETE CO' MAR live @Magazzino 3 art club
Image

La Rete Co' mar - "Collettivo Organizzato di Manutenzione Artistica Reciproca".

Silvia Romano - voce solista
Raffaele Bruno - voce recitante
Vittorio Nicoletti Altimari - basso e voce
Gigi Brunetti - chitarra e voce
Emanuele Aprile - fisarmonica, piano e voce
Antonello Petrella – sax

Rete Co’Mar è un collettivo napoletano con idee interessanti. Si presenta innanzitutto immerso in una rete di relazioni definite sul piano sociale e politico. E si affida, per rappresentarne alcune declinazioni, a una strumentazione – a una costruzione generale dei brani e, in definitiva, alla definizione di un linguaggio – non propriamente (o, per meglio dire, esclusivamente) rappresentativa di Napoli, la città da cui proviene e in cui interagisce. Mi sembra importante sottolineare questa sfumatura (che potrebbe, invece, sembrare pleonastica), sebbene il contesto culturale napoletano, più di altri, ci abbia abituati a una proposta differenziata, consegnandoci, attraverso una storia musicale e una serie ciclica di “rinascimenti” espressivi e stilistici, soluzioni, rappresentazioni e suoni spesso inaspettati e non convenzionali. Il disco di esordio di Rete Co’Mar, intitolato “Tutti fuori”, è un legaccio stretto intorno a questi elementi, allo stesso tempo equilibrati, armoniosi, e divergenti. Ritroviamo il dialetto, che ci “rassicura” in un quadro di rappresentazione territorialmente definita e un orientamento musicale che – attraverso tutte le dodici tracce di cui è composto l’album – tocca molte influenze stilistiche, che definiscono, nel loro insieme, un sound vivo, dinamico e originale. “Dove vai” è un buon esempio di questa piacevole mescolanza: è un brano compatto sotto il profilo del ritmo (la linea di batteria si insinua fin dal prologo recitato), articolato negli arrangiamenti (che comprendono anche alcune sonorità elettroniche), racchiuso in uno stile vagamente e ironicamente progressive, dove tutti gli strumenti, le modulazioni e le alternanze delle voci, spostano la produzione della band su un piano più sperimentale. Anche “Core carnale” – cantata in dialetto, a differenza dell’altra – si configura come una rappresentazione originale. Qui alle percussioni è affidato un andamento di atmosfera e di sospensione, introdotto dalla linea melodica ipnotica del piano, dentro una sovrapposizione di suoni eterei (chitarre, contrabbasso, fiati) che si protrae fino alla fine del brano. Questo tappeto di vapori sostiene una voce profonda e forte, che deflagra, nei due ritornelli che puntellano l’esecuzione, in una forte estensione, fino ad asciugarsi e a rarefarsi lentamente insieme agli altri elementi. Di tutt’altro tono è “Polvere leggera”, uno dei brani più profondi dell’album, nel quale convergono probabilmente gli elementi più rappresentativi del linguaggio del gruppo. Soprattutto perché si tratta di una canzone che ha una chiara corrispondenza con il territorio napoletano (e qui torniamo alla definizione della rete di relazioni). In particolare con Scampia (il sottotitolo è “’O carnaval de Scampia”), la figura di Felice Pignataro e ciò che rappresenta nell’ambito di alcune produzioni espressive napoletane – e di come queste si siano definite dentro una prospettiva politica non solo di contestazione, di militanza, ma anche di socializzazione, arte figurativa e, in generale, produzione culturale. Il brano si articola attraverso sezioni che si sovrappongono morbidamente una sull’altra. Fino a quando, appena prima del finale, entrano le “tamburate” e il contesto sonoro del carnevale, cadenzando il coro “’O carnaval de Scampia/ ‘O carnaval de Feliz Pignatao”.

Magazzino 3 art club

inizio alle 22:00
19dom 20lun 21mar
The Detachment @ L'età che brucia
Image

Con quattro film s'intende celebrare nel mese di Aprile quell'età che fa da transizione tra la puerilità e l'essere uomini.
Adolescenza, frutto d'un passato non lontano e seme di un futuro altrettanto vicino, verrà messa al centro con quattro opere d'arte cinematografiche che sottolineeranno senza dubbio che l'adolescenza è quella fase della vita in cui si brucia...
-------------------___
- Martedì 21 Aprile 2015 => “The Detachment” (USA - 2011), di Tony Kaye. Con Christina Hendricks, Adrien Brody, James Caan, Lucy Liu, Bryan Cranston.

Trama:
Henry Barthes è un uomo solitario e introverso che insegna letteratura alle scuole superiori. Quando un nuovo incarico lo conduce in un degradato istituto pubblico della periferia americana, il supplente deve fare i conti con una realtà opprimente: giovani senza ambizioni e speranze per il futuro, genitori disinteressati e assenti, professori disillusi e demotivati. La diversità di Henry è evidente sin dal primo impatto con questo universo allo sbando. Il distacco e l'assenza di coinvolgimento emotivo gli consentono di conquistare il rispetto e la partecipazione di ragazzi difficili, che ben presto sconvolgeranno il mondo apparentemente controllato del docente.
È un'autentica missione quella che vede impegnati gli insegnanti, a tutte le latitudini. Ancora di più lo è se il contesto sociale è caratterizzato dal degrado e dalla mancanza di prospettive. Ma laddove la scuola è l'unico punto di riferimento nei microcosmi di adolescenti che affrontano il faticoso cammino della crescita, questa missione rischia di infrangersi al cospetto dei fallimenti quotidiani. Allora il senso di impotenza e frustrazione polverizza ogni traccia dei primi entusiasmi e idealismi, giungendo a infettare anche vite private in lenta e inesorabile dissoluzione. Così, il desiderio di fare la differenza diventa vana velleità e lascia il posto alla resa.
Forse è per questo che il protagonista del film sceglie di continuare a fare il supplente, tentando, nel poco tempo di cui dispone, di impartire insegnamenti significativi agli studenti. Eppure, la passione che lo accende per la penna dei poeti sembra non riuscire a scalfire la sua vita. Il distacco emotivo, in cui Henry ha deciso di trincerarsi e farsi scudo dal mondo, cela un'antica ferita che torna a galla nel contatto con una prostituta-bambina scappata di casa e un'allieva sensibile e dotata di talento artistico, ma castrata da un padre oppressivo e ferita dall'arroganza dei compagni. Mentre afferra queste isole alla deriva, Henry salva se stesso e la propria anima. Ma l'impatto tra pianeti arrabbiati e fragili genera deflagrazioni irreversibili, ben rappresentate dall'immagine dell'aula vuota e sfasciata.
È intriso di profondo pessimismo e malinconica poesia questo film diretto dall'eclettico artista britannico Tony Kaye. La consapevolezza lucida e amara di un destino ancorato al dolore è scandita dalle parole immortali di scrittori con cui il supplente spiega la vita ai ragazzi e incarnata nello sguardo triste e lontano di un Adrien Brody sempre superbo. L'intero cast è all'altezza di una sfida impegnativa: cogliere le falle del sistema di istruzione americano e le tragiche conseguenze che si riverberano sulle vite di insegnanti e alunni. Il regista le ritrae in maniera non convenzionale, percorrendo la strada di uno stile personale e riconoscibile, con un avvio da documentario - con inserti di interviste video a docenti che imprimono un effetto di realismo - e uno svolgimento via via più drammatico. Notevoli anche le soluzioni visive, con il contrasto tra il bianco e nero degli inserti iniziali e una fotografia dai toni caldi. Quando poi le immagini parlano all'unisono con la musica, la magia del cinema è compiuta e arriva dritta al cuore. --------------------

Le proiezioni avranno inizio alle ore 21:30...puntuali!
Siate anche voi puntuali nel prendere posto nei nostri meandri...

Circolo Virtuoso Bukó

inizio alle 21:00
22mer 23gio 24ven
IL PIU’ GRANDE DEL MONDO.Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo. Mutamenti/Teatro Civico 14
Image

Decimo appuntamento col Magnifico Teatro 2014/15

IL PIU’ GRANDE DEL MONDO.Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo.
drammaturgia Simone Caputo, Ilaria Delli Paoli e Rosario Lerro
con Roberto Solofria
regia Rosario Lerro
Mutamenti/Teatro Civico 14

Arpad Weisz, ebreo ungherese, si spegne il 31 gennaio 1944, scampando ai forni che due anni prima gli avevano sottratto la moglie e i due figli. Ottimo calciatore, nazionale ungherese ai Giochi Olimpici di Parigi nel 1924, ma anche un grande allenatore: Weisz con l’Ambrosiana-Inter diventò nel 1929-30 il primo allenatore vincitore di uno scudetto nell’era del girone unico, che dura ancora oggi. Il record probabilmente imbattibile è quello di averlo vinto a soli 34 anni.
Nel 1938, quando era uno degli allenatori più apprezzati d’Europa, a causa delle leggi razziali fu costretto a fuggire dall’Italia, insieme alla moglie Elena e ai figli Roberto e Clara. Parigi, poi l’Olanda a Dordrecht dove Weisz riuscì anche ad allenare per qualche mese. La sua storia e quella della sua famiglia, come milioni di altre storie, finiscono ad Auschwitz.
note di regia
Il nostro spettacolo nasce dall‘intento di ricordare una delle figure meno conosciute della storia del calcio, del calcio di oggi, la nostra Serie A. Ci siamo chiesti chi è stato Arpad Weisz e per quale motivo uno dei grandi personaggi degli anni ‘30 è caduto nell'oblio, al punto che i più oggi non ne conoscono neanche il nome. Il nostro spettacolo nasce dalla necessità di portare alla luce la sua storia e quella di altre persone come lui che, a causa delle leggi imposte da Mussolini, furono barbaramente costretti a rinunciare alla propria vita, per un ultimo lungo viaggio senza ritorno.

INFO E PRENOTAZIONI: 349 6789692
magnificovisbaal@yahoo.it

Magnifico Visbaal Spazio Culturale

inizio alle 21:00

MATERIALE RESISTENTE (Ferrario/Chiesa) @Magazzino 3 art club
Image

Per ricordare il 70° anno dalla Liberazione d' Italia il Magazzino ha pensato ad una proiezione di un film/documentario nato quasi per caso, esso infatti all'inizio doveva essere solo un disco. In occasione del Cinquantesimo anniversario della Liberazione, su iniziativa del Consorzio Produttori Indipendenti, 18 tra i migliori gruppi di rock italiano incidono un CD chiamato Materiale Resistente. Per l' uscita del disco - che contiene i rifacimenti di celebri canzoni della Resistenza, nonche brani scritti ad hoc - viene organizzato un concerto il 25 aprile 1995 a Correggio, provincia di Reggio nell'Emilia.

Davide Ferrario, saputa la notizia, telefona a Guido Chiesa e gli propone di riunire tecnici, amici e complici per documentare un evento che gli sembra terribilmente suggestivo e insieme necessario. Chiesa accetta e il 25 aprile, in mezzo al prato con gli oltre seimila di Correggio, ci sono anche loro, tre troupe e vari fotografi.

Note di regia

Da quella giornata nascono (almeno) due progetti. Il primo è il libro Materiali resistenti, curato da Davide Ferrario con le fotografie di Fabrizio Cicconi. Il secondo è il film Materiale resistente, un lavoro nato quasi per caso, ma per nulla casuale, frutto della collaborazione di teste diverse, ma inevitabilmente legate da un comune sentimento: l' antifascismo. E proprio l'antifascismo come sentimento, prima ancora che pratica politica o fenomeno storico, è il cuore di questo lungometraggio. Un film su un sentimento fatto di passioni, idee, esperienze talvolta contradditorie.Ma c'è un'ulteriore affinità che lega tutti coloro che hanno lavorato alla sua realizzazione: il desiderio di fare un film che non sia un'inchiesta televisiva, nè un documentario tradizionale, nè, tantomeno, una celebrazione retorica della Resistenza.

Ne è venuto così fuori un lavoro che fa della contaminazione la sua ragione d'essere, miscelando senza soluzione di continutità le voci dei vecchi partigiani e dei giovani ribelli urbani, i grigiori delle periferie romane e di quelle torinesi, le immagini del '45 e quelle di Piazza Fontana, Predappio o Roma città aperta. Esattamente come, nelle loro canzoni, i gruppi che costituiscono l'asse portante del film, hanno miscelato i suoni del presente e le arie del passato, le gioie e le rabbie dei loro padri e madri con quelle, forse più confuse, ma non meno 'reali', degli antifascisti d'oggi. Crediamo che dentro Materiale resistente non ci siano risposte, ma solo domande e, ci auguriamo, molte emozioni. Forse, chi vorrà, potrà trovarci dentro dei padri o dei figli. Altri, se lo desiderano, potranno usarlo come antidoto al rischio di trovarsi un giorno a credere che questo sia il migliore dei mondi possibili.

P.S. Durante la serata sarà possibile degustare il nuovo Superpanino del Magazzino che contraddistingue i nostri Venerdì musicali.

Magazzino 3 art club

inizio alle 22:00
25sab
IL PIU’ GRANDE DEL MONDO.Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo. Mutamenti/Teatro Civico 14
Image

Decimo appuntamento col Magnifico Teatro 2014/15

IL PIU’ GRANDE DEL MONDO.Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo.
drammaturgia Simone Caputo, Ilaria Delli Paoli e Rosario Lerro
con Roberto Solofria
regia Rosario Lerro
Mutamenti/Teatro Civico 14

Arpad Weisz, ebreo ungherese, si spegne il 31 gennaio 1944, scampando ai forni che due anni prima gli avevano sottratto la moglie e i due figli. Ottimo calciatore, nazionale ungherese ai Giochi Olimpici di Parigi nel 1924, ma anche un grande allenatore: Weisz con l’Ambrosiana-Inter diventò nel 1929-30 il primo allenatore vincitore di uno scudetto nell’era del girone unico, che dura ancora oggi. Il record probabilmente imbattibile è quello di averlo vinto a soli 34 anni.
Nel 1938, quando era uno degli allenatori più apprezzati d’Europa, a causa delle leggi razziali fu costretto a fuggire dall’Italia, insieme alla moglie Elena e ai figli Roberto e Clara. Parigi, poi l’Olanda a Dordrecht dove Weisz riuscì anche ad allenare per qualche mese. La sua storia e quella della sua famiglia, come milioni di altre storie, finiscono ad Auschwitz.
note di regia
Il nostro spettacolo nasce dall‘intento di ricordare una delle figure meno conosciute della storia del calcio, del calcio di oggi, la nostra Serie A. Ci siamo chiesti chi è stato Arpad Weisz e per quale motivo uno dei grandi personaggi degli anni ‘30 è caduto nell'oblio, al punto che i più oggi non ne conoscono neanche il nome. Il nostro spettacolo nasce dalla necessità di portare alla luce la sua storia e quella di altre persone come lui che, a causa delle leggi imposte da Mussolini, furono barbaramente costretti a rinunciare alla propria vita, per un ultimo lungo viaggio senza ritorno.

INFO E PRENOTAZIONI: 349 6789692
magnificovisbaal@yahoo.it

Magnifico Visbaal Spazio Culturale

inizio alle 21:00

26dom 27lun 28mar
Giovani Ribelli @ L'età che brucia
Image

Con quattro film s'intende celebrare nel mese di Aprile quell'età che fa da transizione tra la puerilità e l'essere uomini.
Adolescenza, frutto d'un passato non lontano e seme di un futuro altrettanto vicino, verrà messa al centro con quattro opere d'arte cinematografiche che sottolineeranno senza dubbio che l'adolescenza è quella fase della vita in cui si brucia...
-------------------___
- Martedì 28 Aprile 2015 => “Giovani Ribelli” (USA - 2013), di John Krokidas. Con Daniel Radcliffe, Dane DeHaan, Michael C. Hall, Ben Foster, Jack Huston.

Trama:
Allen Ginsberg, figlio di un poeta e di una madre affetta da un disturbo mentale, entra alla Columbia University con una borsa di studio. Matricola sensibile e curiosa, incontra Lucien Carr, uno studente 'benestante' di stordente bellezza. Colpito dal singolare e rivoluzionario pensiero di Allen, Lucien lo conduce nel cuore della notte a Manhattan e nella casa di David Kammerer, 'bidello' col talento della scrittura. Amante âgée di Lucien, David ospita nel suo appartamento bohémien giovani scrittori col vizio della ribellione, da cui emergono Jack Kerouac e William Seward Burroughs. Decisi a cambiare la storia della letteratura e ignari di fare quella storia giorno dopo giorno, verso dopo verso, Allen e compagni sperimentano la vita e i loro romanzi preferiti. La gelosia di David per Lucien insinua però nel gruppo un'oscura inquietudine, costringendo i suoi membri a confronti diretti. Separati in seguito a un evento traumatico, i 'giovani poeti' impareranno fare i conti nella vita e sulla pagina con la loro coscienza.
Opera prima di John Krokidas, Kill Your Darlings ha il volto e l'urgenza di una generation che voleva cambiare il mondo e lo ha cambiato, creandone un altro e un canale di espressione 'altro' per dirlo. Archiviando l'elaborazione piatta e convenzionale di On the Road, Kill Your Darlings coglie la generazione beat prima che diventi un movimento e prima che interpreti il movimento dell''andare'. Chiusi in appartamenti fumosi o nelle aule universitarie, troppo piccole e perbeniste per il loro eccezionale immaginario, Ginsberg, Kerouac e Burroughs 'stanno', muovendosi soltanto in viaggi lisergici che colgono il momento magico della creazione.
Eludendo trappole e pericoli del genere biografico, John Krokidas realizza un noir che pesca nelle derive allucinogene dei suoi protagonisti, bravi ragazzi alle prese con l'atto creativo e sprofondati nelle proprie personali ambiguità. A partire dal Lucien di Dane DeHaan, (s)oggetto del desiderio conteso dall'Allen di Daniel Radcliffe e dal David di Michael C. Hall. Bionda fiamma del peccato, senza alcun talento se non la propria perfetta bellezza, Lucien è corpo che si offre e che tradisce, mantenendo fino alla fine tutta la sua enigmaticità di tentazione erotica. Poeta dozzinale, teme di sprofondare nella mediocrità per la mancanza di talento, a cui rimedia 'innamorando' poeti ed 'estorcendo' parole come fossero baci.
Di lui si invaghisce il Ginsberg 'glabro' di Daniel Radcliffe, che 'uccide' l'adolescenza magica di Hogwarts e reprime il fascino divistico di Harry Potter, interpretando il vertice di un triangolo omosessuale. A Michael C. Hall, serial killer di bad guy per la Fox (Dexter) e corpo incombente nel debutto di Krokidas, spetta il compito di sottolineare la durezza antisentimentale del dark boy, aprendo una porta proibita ai corpi sottili dei giovani protagonisti, sporchi di inchiostro e attraversati da un'indeterminatezza eversiva. Ai limiti dell'alterazione onirica e alcolica si muovono invece il Kerouac di Jack Huston e il Burroughs di Ben Foster, semi eccentrici della ribellione esistenziale americana attecchiti nel cuore di New York. Ugualmente accecati dalla luce (Lucien) e affetti dalla 'nevrosi' da cui sono stati tentati, i predestinati alla gloria 'commetteranno' un crimine ideale per affermare il loro desiderio e le loro parole. L'iniziale esuberanza giovanile scivola così nel conflitto tra legge e desiderio, realtà e sogno, vecchio e nuovo che dice bene (anche) della lotta generazionale.
Perché Kill Your Darlings è tutt'altro che l'origine del movimento beat, è piuttosto l'espressione di una nuova voce che cova la fantasia di morte dei propri padri ma contempla e applica la categoria di responsabilità. La pulsione vitalistica e la potenza anarchica di Ginsberg troveranno di fatto un senso e un 'padre' in un racconto che 'riprende' il passato, costituisce il suo autore e diventa esperienza soggettiva dell'eredità.
--------------------

Le proiezioni avranno inizio alle ore 21:30...puntuali!
Siate anche voi puntuali nel prendere posto nei nostri meandri...

Circolo Virtuoso Bukó

inizio alle 21:00
29mer 30gio 0 0

servizio offerto da beneventanamanera in collaborazione con [archiattack]studio