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Incontro con Vera Gheno
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recensione dal sito dell'Accademia della Crusca
--> 'Le parole possono essere finestre o muri impenetrabili. Bisogna conoscere il loro ritmo e non appesantirle, rispettare il rapporto che esse intrattengono con la vita. Se la lingua siamo noi, se la lingua è movimento e storia, padroneggiare il proprio idioma è un atto di responsabilità. Sfatiamo subito il mito del «tanto non occorre scrivere bene, l’importante è che il messaggio si capisca»: un atteggiamento simile può nascondere gravi incertezze e lacune linguistiche, che l’individuo, a volte, non vuole ammettere neanche a sé stesso. La serietà delle risorse espressive e la consapevolezza dell’uso della nostra lingua, infatti, riflettono molto più di una semplice comunicazione.

Ecco l’importanza de “I ferri del mestiere” ‒ così si apre il primo capitolo di 'Guida pratica all’italiano scritto' di Vera Gheno (Franco Cesati Editore) ‒, ovvero quelle regole di funzionamento che riguardano tutti i livelli della lingua (morfosintassi, testualità, meccanismi fonologici, lessico ecc.) e che sono accettate da una comunità di parlanti. Perché, a differenza di quanto si possa pensare, nel 2016 ha ancora senso parlare di norma linguistica.

A maggior ragione in un momento storico in cui, proprio in virtù del passaggio dall’italiano all’e-taliano, occorre riflettere con moderna coscienza sulla nuova percezione collettiva della tradizione scritta nonché sul rapporto tra libertà espressiva e aderenza alla norma, un insieme di “leggi” che non cambia solo nel tempo, ma anche in base alla situazione comunicativa: «Dalla conversazione informale al colloquio più formale, dal post su Facebook alla tesi di laurea, bisogna ricercare l’equilibrio tra la correttezza formale e l’efficienza, senza cadere né nell’eccessiva rigidezza né nella sciatteria linguistica» (p. 42).

Libreria Controvento

inizio alle 18:30
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Cristian Naldi (Ronin, Fulkanelli) classica/sperimentale
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Cristian Naldi presenterà il suo recentissimo secondo disco RURALE (Boring Machines, 2017) che unisce composizioni originali e arrangiamenti di brani dal repertorio classico di Gabriel Fauré, Dmitri Shostakovich, Arvo Part, Henryk Gorecki.

'Per il suo secondo lavoro solista, uscito da poco per Boring Machines, Cristian Naldi sceglie di inframezzare composizioni originali con rivisitazioni dei classici. Per quanto riguarda i secondi, il chitarrista già componente di Ronin, Fulkanelli e Mise En Abyme, filtra attraverso un estro e una sensibilità del tutto particolari brani del repertorio di autori colti del Novecento, Henryck Górecki, l’ipertrendy Arvo Pärt (pare che sia da alcuni anni il classico contemporaneo più eseguito al mondo), Gabriel Fauré e Dmitri Shostakovich: le composizioni risultano fortemente travisate dal timbro mutante della chitarra di Naldi, dall’impiego abbondante di distorsioni, dissonanze e scordature in corso d’opera. Gli originali di Naldi sono invece tutti centrati sul tema agreste sviluppato in maniera assolutamente caratteristica - The New Noise

Cristian Naldi, classe 1981, diplomato al conservatorio 'Frescobaldi' di Ferrara in chitarra jazz.
Condivide con Paolo Mongardi il progetto impro-drone FulKanelli e con Giovanni Lami il progetto elettroacustico Mise En Abyme.
Dal 2013 è chitarrista dei Ronin.
Da ottobre 2014 è chitarrista dell’ensemble Byzantium Experimental Orchestra.

Il Bibliofilo

inizio alle 21:30
10ven 11sab
12dom
Fabio Mina (flute duduk bansuri danmoi/ field recording)
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Fabio Mina cerca di dare al flauto traverso un’immagine lontana da cliché e formalismi, esplorandone le possibilità acustiche e espandendone le sonorità attraverso l’elettronica dal vivo ed effetti.

Dal 2007 collabora col trombettista tedesco Markus Stockhausen con cui si è esibito in diversi festival in Italia e in Germania. Lo stesso Stockhausen, nel 2011, ha prodotto il suo primo album 'Vìreo' e partecipato al secondo “The Shore” assieme al percussionista Marco Zanotti. Ha anche collaborato con Kudsi Erguner, Fabrizio Ottaviucci, Enzo Pietropaoli, Luigi Ceccarelli, Cristiano De Andrè e Vinicio Capossela. Appassionato di field recording ama dialogare con l’ambiente, attraverso registrazioni effettuate con diversi microfoni in grado di catturare i suoni più nascosti e meno identificabili.

Elemento portante per la sua musica è l’improvvisazione, il linguaggio che meglio permette di esprimersi in contatto col momento e di essere in un ascolto non solo introspettivo, ma anche rivolto al clima, all’atmosfera circostante; anche l’utilizzo di strumenti a fiato di diversa provenienza contribuisce a discostarsi dalle visioni più puriste dei generi cercando di collocarsi, con spontaneità, tra fruibilità e sperimentazione, spesso ritenuti poli non comunicanti, territori lontani tra loro.

HIGH WINDS MAY EXIST è il suo ultimo progetto e ruota intorno al tema del vento sia come ispirazione musicale, con il suo suono variegato registrato con vari microfoni in diversi luoghi d'Italia, sia come simbolo di imprevedibilità, forza, pace, mutamento, tensione.

Fabio Mina; flauto, duduk, khaen, danmoi, effetti, elettronica

Il Bibliofilo

inizio alle 21:30
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The Witches of Benevento con John Marciano e Sophie Blackall
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Evento eccezionale: John Marciano e Sophie Blackall, autori della saga “The Witches of Benevento”, mercoledì 29 marzo ore 19.00!
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Tremate, tremate, le streghe son tornate! E parliamo di quelle vere, le beneventane janare che dal capoluogo sannita sono arrivate fino agli U.S.A., dove lo scrittore John Marciano insieme alla nota illustratrice newyorkese Sophie Blackall, ha dato vita alla saga “The Witches of Benevento”.
Il circolo “Gli Amici del Bibliofilo”, spazio culturale connesso alla libreria “Il Bibliofilo” di San Giorgio del Sannio (BN), mercoledì 29 marzo alle ore 19:00 ospiterà lo scrittore statunitense John Bemelmans Marciano che, in collaborazione con Sophie Blackall, nota illustratrice newyorkese, ha creato una serie di libri per bambini dedicato alle beneventane janare: “The Witches of Benevento”. La saga, giunta a tre volumi e con il quarto in uscita racconta le avventure di cinque cugini, Emilio, Rosa, Maria Beppina, Primo e Sergio, nella Benevento di fine Ottocento. I bambini, protagonisti delle storie, devono sfuggire alle janare, a Manalonga e ad altri noti personaggi del folclore beneventano nel quartiere Triggio ricostruito ad arte da Marciano e Blackall.
L'incontro con gli autori è un'occasione unica per scoprire tutti i retroscena della serie dedicata alla streghe di Benevento che dal Sannio sono giunte fino agli U.S.A..
La serata, a cura di Marialaura Simeone e Francesca Gerardo, vedrà la partecipazione di Musah Awudu in qualità di interprete, per facilitare il dialogo tra il pubblico e gli autori.
La serata, inoltre, sarà allietata dalla degustazione della Tisana delle Streghe preparata dalla Casa delle Erbe.

Il Bibliofilo

inizio alle 19:00
30gio 31ven 0

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